Dai BanClosing Gate (scultura da parete astratta minimalista del nuovo brutalismo in bianco brillante)2019
2019
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Dai Ban
Dai Ban ha studiato alla Musashino Art University di Tokyo e attualmente vive nel Berkshires. Con un background che comprende scenografie teatrali, creazione di modelli per spot televisivi e film e design di gioielli, le sculture astratte di Ban rompono gli standard convenzionali, servendo l'equilibrio tra la riflessione e il sollievo. Ban è arrivato negli Stati Uniti nel 1985 e si è trasferito da New York City a Berkshires nel 1993. Come artista di formazione, Ban era solito realizzare sculture figurative. Ban preparava sempre schizzi, maquette e progetti. Ban sapeva in anticipo come sarebbero state le sculture alla fine. Le dichiarazioni di spiegazione accompagnavano queste opere. Avevano i loro significati in posizione, già fissati dietro di loro. Non ci sono state sorprese, né conversazioni tra lui e il pezzo in lavorazione. Ban stava semplicemente ricreando con le mani ciò che aveva già finito nella sua testa. Quando Ban se ne rese conto e si rese conto di quanto fosse limitato, si astenne dal fare sculture per quasi 10 anni. Nel lavoro di Ban ora, la forma viene prima di tutto. Ban ha scelto gli strumenti e i materiali più semplici per il processo: un coltello Xacto, una riga, colla a caldo e un'anima di cartone. Il processo è veloce. Il divieto evita i pensieri intenzionali. Ciò che accade sembra emergere da qualche serbatoio profondo del subconscio: forse dall'infanzia, forse da una sensazione inconscia del momento, forse da qualcosa che va oltre questa vita. Ben lascia che venga fuori fino a quando la forma non è quella giusta. C'è un senso di libertà dalla deliberazione consapevole. Ban crea per sé una tela bianca tridimensionale con la quale dialoga. Entrano colori sottili; Ban può aggiungere altri colori, toglierne altri, conversando avanti e indietro. Durante questo processo, la luce cambia; la forma appare diversa anche se non è cambiato nulla; la conversazione percepita cambia, il significato cambia. La finitura della superficie è una disciplina a sé stante. Ban evita di decorarlo ma cerca di ridurlo all'essenziale. Con centinaia di iterazioni degli stessi movimenti e degli stessi tratti, Ban applica il composto acrilico su ogni superficie fino a trovare i colori giusti, le sfumature giuste, le texture giuste. Infine, il titolo si cristallizza come un suggerimento di ciò che sta accadendo nel suo pezzo. La conversazione continua, tra lui e l'ignoto, fino a quando tutto si sistema. Ban non sa se si aspetta che le persone vedano il suo lavoro in modo particolare. Ban non vuole certo imporre le sue idee. Tuttavia, quando Ban sente che la sua scultura è giusta, spera che lo sia anche per lo spettatore, in modo che le prime impressioni si attenuino e le nozioni preconcette cadano. Allora, forse, un profondo processo inconscio si svilupperà in risposta. Si spera che ogni opera, di per sé una registrazione di una conversazione, chiami lo spettatore a dialogare con essa, dove il significato viene creato nel momento stesso.
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